Istruzioni per un buon naufragio
Consigliamo ai nostri internauti di rimanere sempre desti, per quanto possibile, catalizzati con questa realtà, in questa notte senza luna piena, nella quale non si distingue più l’orizzonte e le luci delle terre ferme o i bagliori delle falene che ci volano vicino si confondono nella nostra deficitaria visione con le stelle dell’universo.
In questo navigare senza meta non esiste un percorso predefinito. Viaggiamo come dei naufraghi e ci accontentiamo di ogni minimo segnale d’esistenza per ridare un senso alla nostra desolazione.
Dalle oscure isole proverranno diversi suoni di animali in estro e di macchine al lavoro, di feroci ruggiti meccanici e di dolci antiche litanie; ci avvicineremo per illuminare con i nostri fari le foreste e le spiagge, le discariche, le industrie, le città fantasma.
Nel nostro vagare bisognerà sempre considerare l’incidenza e le proporzioni dei fenomeni: degli isolotti di ghiaccio galleggianti potrebbero nascondere altissime e gigantesche montagne sotto il livello del mare, oppure l’effetto meraviglioso di opalescenti mezze lune affioranti tra il cielo o le onde potrebbe preannunciare la pericolosa presenza di una balena mostruosa ancora viva che, per scaramanzia, è meglio non nominare.
Vi raccomandiamo la massima attenzione: ogni barbaglio, ogni verso, ogni richiamo potrà essere preludio di una nuovo incontro e di una nuova scoperta. Non agitatevi prematuramente, abbiate sangue freddo e attendete che la visione si illumini appieno.
Vi auguriamo un buon viaggio, in attesa di venire risucchiati nel miro gurge delle parole e affondare nella poesia.
Il comandante BiCefalo GioFab
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